Le Polizze per il Superbonus 110%

articolo tratto da Il Sole 24 ore: polizze per il superbonus

È partita la caccia alla polizza giusta per i professionisti coinvolti nell’Ecobonus al 110% o Superbonus. Un terreno su cui le norme di legge devono ancora essere chiarite nei dettagli, ma il mercato assicurativo si è già mosso. Sono molte, infatti, le proposte già disponibili, orientate soprattutto alla semplice integrazione di Rc esistenti. E si delineano due percorsi separati tra figure tecniche, deputate alle asseverazioni, e professionisti chiamati ad apporre il sigillo ai visti di conformità.

Attenzione ai dettagli

Le compagnie stanno guardando al versante dei profili tecnici (ingegneri, architetti, geometri e periti in particolare), perché a questi si riferisce il decreto legge 34/20 quando richiede una copertura assicurativa adeguata con massimale minimo di 500mila euro ai tecnici che vogliono asseverare i lavori del superbonus. «

«Le normali polizze Rc all risk comprendono la copertura sull’attività di asseverazione, dunque anche quella legata al Superbonus, a meno che non sia esplicitamente esclusa» secondo il managing director di Assigeco, Osvaldo Rosa. «Quindi, nel nostro caso, proponiamo o di adeguare il massimale della Rc esistente, procedura che si può fare online, altrimenti offriamo un’assicurazione stand alone, vincolata alla durata dei lavori, che richiama appositamente il Dl 34/2020».

Ma non tutte le compagnie compagnie e broker interpellati dal Sole 24 Ore ritengono sufficiente l’attuale polizza Rc obbligatoria per i professionisti. C’è chi ipotizza una copertura specifica. «Il professionista tecnico che attesta e assevera dovrà avere una polizza esclusivamente dedicata per tale attività, con massimali adeguati e a sua maggior tutela una validità temporale che possa garantire richieste di risarcimento almeno per i 10 anni successivi» secondo Cristiano Dalgrosso, Head of Consumer and commercial continental Europe del broker Marsh. «Per fugare i dubbi – commentano dal team Professional Services di Aon, la sezione dedicata ai professionisti del broker internazionale, di recente convenzionato con il Consiglio nazionale degli ingegneri – sarebbe importante che il Mise o l’agenzia delle Entrate precisassero una linea da seguire».

I professionisti fiscali

La “grana” assicurazione sembra meno complicata per commercialisti o consulenti del lavoro, chiamati in ultima istanza ad apporre il visto di conformità, che la legge identifica nel cosiddetto “visto leggero”, ai sensi del Dlgs 241/1997. «Questa mansione, infatti, rientra nell’attività abituale di queste categorie e la maggior parte delle assicurazioni all risk la copre» afferma Maurizio Postal, consigliere nazionale Commercialisti, con delega alla fiscalità. Ma, se si può escludere la necessità di un’assicurazione nuova di zecca, deve comunque essere verificato che l’apposizione del visto sia in effetti compresa nella propria polizza. Inoltre, specialmente per i soggetti che si troveranno a gestire numerose pratiche con importi dei lavori consistenti, sarà opportuno verificare con la compagnia se il massimale resti adeguato o sia da aumentare

I costi e le condizioni variabili

Da alcune simulazioni e proposte di polizze che il Sole 24 Ore è riuscito a visionare emerge una grande variabilità. Una Rc base che includa l’attività di asseverazione può partire da 350 euro di premio. Ma una polizza ad hoc per il Superbonus, per un importo lavori tutto sommato contenuto (80mila euro), richiesta da un singolo professionista, è arrivata a costare 1.050 euro di premio, inclusa la percentuale di intermediazione del broker. Per professionisti o studi che saranno impegnati in lavori da diversi milioni di euro è naturale che il costo lieviterà a diverse migliaia di euro.

Ma il prezzo non è la sola variabile da considerare. Va prestata attenzione alla quota di franchigia/scoperto, cioè quella parte che in tutti i casi resta in carico all’assicurato. Se a causa di una asseverazione sbagliata il contribuente perde il diritto al Superbonus, il danno causato dovrebbe configurarsi come “perdita patrimoniale”. E alcune Rc in commercio, a questa voce, impongono scoperti fino al 20 per cento.

Meglio trattare al ribasso. Dunque, in questa fase, la strategia migliore è confrontarsi con la propria compagnia, agenzia o broker abituale per valutare la soluzione migliore. Ed eventualmente informarsi con l’ordine professionale sull’esistenza di un servizo di consulenza o di convenzioni apposite.

Assicurazioni professionali in aumento

1     Continua a crescere il segmento delle assicurazioni professionali che, specialmente negli ultimi anni, ha registrato cifre record. Ma non è tutto, sembra proprio che nell’arco dei prossimi mesi si assisterà a sviluppi particolarmente positivi per questo specifico settore di mercato, meno popolare di quello dell’RC auto obbligatoria per tutti.
A fornirci questa interessante notizia in anteprima ci ha pensato di recente una nota società londinese attiva nel campo delle ricerche di mercato, la Finaccord, stimando in particolare come nel 2017, nei principali 10 paesi Europei, le Rc professionali nel loro complesso raggiungeranno la quota di 7,5 miliardi di euro. Giusto per fornire una dimensione numerica più corretta, nel 2013 queste coperture avevano collezionato 6,78 miliardi di euro mentre nel 2009 erano stati 6,15 i miliardi di euro.
Perché i cittadini avvertono sempre di più la necessità di stipulare queste specifiche polizze per tutelarsi sotto il profilo lavorativo? Le risposte sono tutto sommato semplici: in ambito medico – ospedaliero dotarsi di una Rc professionale si rende praticamente indispensabile dato l’alto costo che eventuali sinistri potrebbero avere. Non solo, certamente non è da trascurare il fatto che negli ultimi tempi per molti operatori il fatto di avere un’assicurazione di questo tipo è diventato obbligatorio; ricordiamo ad esempio che nel nostro Paese, dal 2013, alcune categorie come architetti ed ingegneri per esercitare devono obbligatoriamente avere una copertura professionale.
A livello generale è curioso mettere in evidenza come, nonostante gli ultimi sviluppi in Inghilterra, sembra proprio che il mercato britannico conservi il suo ruolo di leader nel settore delle Rc professionali, seguito a ruota da quello tedesco e francese. Per ciò che invece riguarda il tasso di crescita dei settori specifici, Finaccord ha messo in luce come nei prossimi mesi questo sarà variabile da un minimo del +0,6% (in ambito publishing e broadcasting) al ben +4,3% (medicina alternativa e consulenza informatica).

Catastrofi naturali: come reagiscono i diversi Paesi

terremoto-terza-catastrofe-nel-mondo     Dopo il terribile terremoto che ha colpito duramente qualche giorno fa il Centro Italia si ricomincia a parlare della necessità di possedere un‘assicurazione contro le catastrofi naturali, risollevando un problema mai risolto che ciclicamente, a seguito di tali eventi, viene affrontato: è giusto che questo tipo di assicurazioni assuma un carattere di obbligatorietà per i cittadini?

Nonostante il nostro Paese abbia diverse zone a rischio disastri naturali le polizze di questo tipo non hanno ancora assunto un carattere tassativo. A livello generale in Italia la copertura adottata è sostanzialmente di tipo pubblico integrata, in rarissimi casi, da polizze casa – o per le imprese – private. Tale situazione, di conseguenza, ha portato ad uno sviluppo embrionale di questo specifico segmento assicurativo che vede una più larga diffusione tra le aziende piuttosto che tra le famiglie: stando infatti ad una recente nota resa pubblica dall’Ania (l’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici) le abitazioni protette da queste coperture in Italia sono meno dell’1%.

Se in Italia non esistono ancora incentivi collaudati o la necessità di rendere obbligatoria una copertura assicurativa come questa nel resto del mondo sono invece stati messi a punto numerosi sistemi per rendere il mercato più dinamico. In Turchia e Nuova Zelanda, ad esempio, dove sembra che la terra tremi con cadenza costante e con effetti decisamente devastanti esiste l’obbligo di stipulare una polizza contro le catastrofi naturali. In Giappone sono facoltative ma data l’esistenza di diverse zone di rischio il governo ha calmierato i premi in modo da rendere equa la spesa per tutte le famiglie interessate. In molti Paesi europei come Danimarca e Belgio queste polizze di base facoltative sono rese obbligatorie per chi stipula un’assicurazione casa contro altri rischi a fronte di una spesa piuttosto contenuta mentre in Francia per gli assicurati c’è la franchigia crescente in caso di danni.