Assicurazioni professionali in aumento

1     Continua a crescere il segmento delle assicurazioni professionali che, specialmente negli ultimi anni, ha registrato cifre record. Ma non è tutto, sembra proprio che nell’arco dei prossimi mesi si assisterà a sviluppi particolarmente positivi per questo specifico settore di mercato, meno popolare di quello dell’RC auto obbligatoria per tutti.
A fornirci questa interessante notizia in anteprima ci ha pensato di recente una nota società londinese attiva nel campo delle ricerche di mercato, la Finaccord, stimando in particolare come nel 2017, nei principali 10 paesi Europei, le Rc professionali nel loro complesso raggiungeranno la quota di 7,5 miliardi di euro. Giusto per fornire una dimensione numerica più corretta, nel 2013 queste coperture avevano collezionato 6,78 miliardi di euro mentre nel 2009 erano stati 6,15 i miliardi di euro.
Perché i cittadini avvertono sempre di più la necessità di stipulare queste specifiche polizze per tutelarsi sotto il profilo lavorativo? Le risposte sono tutto sommato semplici: in ambito medico – ospedaliero dotarsi di una Rc professionale si rende praticamente indispensabile dato l’alto costo che eventuali sinistri potrebbero avere. Non solo, certamente non è da trascurare il fatto che negli ultimi tempi per molti operatori il fatto di avere un’assicurazione di questo tipo è diventato obbligatorio; ricordiamo ad esempio che nel nostro Paese, dal 2013, alcune categorie come architetti ed ingegneri per esercitare devono obbligatoriamente avere una copertura professionale.
A livello generale è curioso mettere in evidenza come, nonostante gli ultimi sviluppi in Inghilterra, sembra proprio che il mercato britannico conservi il suo ruolo di leader nel settore delle Rc professionali, seguito a ruota da quello tedesco e francese. Per ciò che invece riguarda il tasso di crescita dei settori specifici, Finaccord ha messo in luce come nei prossimi mesi questo sarà variabile da un minimo del +0,6% (in ambito publishing e broadcasting) al ben +4,3% (medicina alternativa e consulenza informatica).

Catastrofi naturali: come reagiscono i diversi Paesi

terremoto-terza-catastrofe-nel-mondo     Dopo il terribile terremoto che ha colpito duramente qualche giorno fa il Centro Italia si ricomincia a parlare della necessità di possedere un‘assicurazione contro le catastrofi naturali, risollevando un problema mai risolto che ciclicamente, a seguito di tali eventi, viene affrontato: è giusto che questo tipo di assicurazioni assuma un carattere di obbligatorietà per i cittadini?

Nonostante il nostro Paese abbia diverse zone a rischio disastri naturali le polizze di questo tipo non hanno ancora assunto un carattere tassativo. A livello generale in Italia la copertura adottata è sostanzialmente di tipo pubblico integrata, in rarissimi casi, da polizze casa – o per le imprese – private. Tale situazione, di conseguenza, ha portato ad uno sviluppo embrionale di questo specifico segmento assicurativo che vede una più larga diffusione tra le aziende piuttosto che tra le famiglie: stando infatti ad una recente nota resa pubblica dall’Ania (l’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici) le abitazioni protette da queste coperture in Italia sono meno dell’1%.

Se in Italia non esistono ancora incentivi collaudati o la necessità di rendere obbligatoria una copertura assicurativa come questa nel resto del mondo sono invece stati messi a punto numerosi sistemi per rendere il mercato più dinamico. In Turchia e Nuova Zelanda, ad esempio, dove sembra che la terra tremi con cadenza costante e con effetti decisamente devastanti esiste l’obbligo di stipulare una polizza contro le catastrofi naturali. In Giappone sono facoltative ma data l’esistenza di diverse zone di rischio il governo ha calmierato i premi in modo da rendere equa la spesa per tutte le famiglie interessate. In molti Paesi europei come Danimarca e Belgio queste polizze di base facoltative sono rese obbligatorie per chi stipula un’assicurazione casa contro altri rischi a fronte di una spesa piuttosto contenuta mentre in Francia per gli assicurati c’è la franchigia crescente in caso di danni.